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La schiacciata all’uva: un dolce autunnale della tradizione toscana per tutti

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Con l’arrivo della stagione autunnale, la voglia di preparare dolci con ingredienti freschi di stagione cresce notevolmente. Tra le proposte più gustose c’è la schiacciata all’uva, un dolce semplice, ma ricco di sapore, che ha trovato una rinascita grazie a ricette condivise da chef e appassionati. Questo dolce, tipico della tradizione toscana, è perfetto per le merende dei bambini, ma anche come colazione o dessert dopo i pasti. Realizzata con pochi ingredienti, la schiacciata all’uva rappresenta un legame con le tradizioni contadine, sfruttando l’abbondanza di uva che caratterizza questo periodo dell’anno.

Gli ingredienti della schiacciata all’uva

La preparazione della schiacciata all’uva richiede ingredienti essenziali e di facile reperibilità che la rendono un dolce alla portata di tutti. Per realizzare questo dessert, si necessitano 500 grammi di uva nera, la varietà migliore per questo tipo di ricetta, 500 grammi di farina, 50 grammi di cacao dolce e 15 grammi di lievito di birra, che sono gli ingredienti base per la pasta di pane. Inoltre, servono 15 grammi di semi di finocchio per aggiungere un profumo caratteristico, 120 grammi di zucchero – che si utilizzerà in parte per la preparazione e in parte per spolverare il dolce – 20 millilitri di olio d’oliva e una spolverata di sale, utile per bilanciare i sapori.

La selezione di ingredienti freschi è fondamentale per la buona riuscita della schiacciata. L’uva deve essere ben matura e dolce, poiché sarà la protagonista del dolce. La farina deve essere di buona qualità per garantire una lievitazione ottimale. Infine, l’olio d’oliva conferisce un gusto particolare che arricchisce il sapore finale.

La preparazione della schiacciata all’uva

Preparare la schiacciata all’uva è un processo che inizia con la cura nella selezione degli ingredienti; una volta pronti, il primo passo consiste nel lavare e asciugare accuratamente gli acini d’uva, che andranno poi cosparsi con una leggera quantità di zucchero per esaltare la loro dolcezza. Successivamente, si procede a sciogliere il lievito di birra in un po’ d’acqua tiepida, un passaggio fondamentale che permette al lievito di attivarsi e di rendere l’impasto soffice.

Dopo aver unito il lievito con la farina, il resto dello zucchero, il cacao, l’olio d’oliva e un pizzico di sale, si comincia a impastare fino a formare una palla liscia, che dovrà lievitare coperta da un panno per almeno due ore. Questo tempo di lievitazione è cruciale, in quanto permette all’impasto di raddoppiare il suo volume e di sviluppare quella consistenza piacevole e ariosa.

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Dopo la lievitazione, l’impasto viene suddiviso in due parti. Ogni parte viene stesa fino a formare due fogli di pasta, che non devono essere troppo sottili per garantire una buona consistenza finale. Su uno dei fogli si distribuiscono metà degli acini d’uva, insieme a una spolverata di zucchero e semi di finocchio pestati. Successivamente, la seconda parte dell’impasto va a coprire il primo strato e si aggiunge l’altra metà degli ingredienti. Una volta assemblata, la schiacciata va infornata in un forno preriscaldato a 200°C per circa 20 minuti, o fino a doratura.

La schiacciata all’uva: un dolce per ogni occasione

Una volta sfornata, la schiacciata all’uva si presenta con una crosta dorata e un profumo invitante, capace di evocare la tradizione gastronomica toscana. Questo dolce è straordinariamente versatile e può essere servito in diverse occasioni. È sconfinato come dolce da merenda, perfetto per accompagnare un tè caldo durante le fresche giornate d’autunno. Inoltre, può essere un’ottima scelta per chi desidera qualcosa di diverso da una classica crostata d’uva.

Infine, la schiacciata all’uva rappresenta una gioia per il palato di adulti e bambini, diventando un dolce che unisce famiglie e amici attorno a tavole imbandite di specialità autunnali. La sua preparazione semplice, unita al gusto genuino dei suoi ingredienti, la rende un dolce autentico e accogliente, perfetto per scaldare il cuore nei mesi più freddi.

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